I DISTURBI DELL’EIACULAZIONE
L’eiaculazione si manifesta, normalmente, con l’orgasmo e segue, di regola, la fine dell’erezione.
L’emissione dello sperma dal meato dell’uretra, l’orifizio posto all’estremità del pene, è un processo riflesso che si produce quando l’eccitazione sessuale supera una certa soglia, e avviene in due fasi, coerenti e coordinate.
La prima fase consiste nella contrazione degli organi riproduttivi interni (il condotto deferente, la prostata, le vescicole seminali, la parte interna dell’uretra) e avviene sotto il controllo del sistema nervoso autonomo. Durante questa fase, definita “di emissione”, i vari componenti dello sperma vengono “raccolti” e “trasferiti” all’interno della base dell’uretra. Questa tappa avviene immediatamente prima dell’orgasmo.
La seconda fase (definita fase di “eiaculazione”), consiste nel meccanismo che consente la fuoriuscita del seme attraverso l’uretra. I muscoli posti attorno alla base del pene e dell’ano si contraggono ritmicamente, ed involontariamente, spingendo così il liquido seminale fuori dell’uretra.
Anche se si possono definire due fasi ben distinte, avvenuta l’emissione, è molto difficile per l’uomo trattenere volontariamente il secondo momento dell’eiaculazione.
Si verifica quindi la sensazione e situazione di “inevitabilità dell’eiaculazione”.
I disturbi dell’eiaculazione comprendono l’eiaculazione precoce, l’eiaculazione retrograda, l’eiaculazione ritardata e l’aneiaculazione (assenza di eiaculazione).
EIACULAZIONE PRECOCE
L’eiaculazione precoce è la più frequente disfunzione sessuale maschile, con un’incidenza superiore al 20% della popolazione maschile adulta.
E’ corretto parlare di eiaculazione precoce quando la stessa si manifesta fuori controllo prima che si abbia la possibilità di avere un rapporto soddisfacente per sé e/o per la partner. Nel soggetto affetto da eiaculazione precoce si verifica una persistente o ricorrente incapacità ad esercitare azione di controllo volontario sul riflesso eiaculatorio subito prima o durante l’atto della penetrazione vaginale o in risposta a una bassa soglia di stimolazione sessuale.
E’ un disturbo che può insorgere ad ogni età e manifestarsi fin dal primo rapporto sessuale (primaria) oppure svilupparsi in una fase successiva della vita, dopo un periodo di funzionalità normale (secondaria).
Si distinguono forme assolute, che si verificano con qualsiasi partner ed in qualsivoglia situazione, e forme relative o relazionali, in cui la precocità si manifesta in determinate situazioni o con definiti partner, oppure ancora il disturbo può manifestarsi in certi periodi della vita (eiaculazione precoce intermittente). Si riconoscono inoltre forme ante portas e intra mœnia, a seconda che l’eiaculazione avvenga prima o durante la penetrazione.
L’eiaculazione precoce può avere diverse cause:
Tra le possibili cause organiche di questo disturbo sono da considerare:
– infiammazioni della prostata, dell’uretra, dei testicoli o delle vescicole seminali
– alcune anomalie dell’organo genitale maschile (un frenulo troppo breve, o la fimosi)
– il pene troppo sensibile nella zona del glande.
– Cause neurologiche
– Malattie sistemiche
– Cause iatrogene (da assunzione di farmaci)
La componente psicologica è sempre fortemente rappresentata come causa diretta o come concausa. Le principali cause psicologiche e psicosociali sono:
• ansia da prestazione (per la performance, per le prozie dimensioni, per altri aspetti esistenziali)
• paura (di una gravidanza, delle malattie sessualmente trasmesse, dell’emozione coitale)
• colpa (considerare peccaminoso l’atto sessuale, il sesso prematrimoniale o extraconiugale)
• timore di perdere l’erezione
• prime esperienze sessuali
• rapporti sessuali rari
• scarse tecniche di controllo eiaculatorio
Per inquadrare l’eicaulazione precoce è necessaria una corretta e completa anamnesi sessuologia, indispensabile per indagare la condizione psicologica del soggetto, ed un’attenta anamnesi patologica per escludere la presenza di eventuali patologie. Step successivo all’anamnesi è l’esame obiettivo andrologico, punto di partenza per il clinico per i successivi esami di laboratorio e strumentali.
EIACULAZIONE RITARDATA
E’ un disturbo sessuale della fase orgasmica molto meno frequente dell’eiaculazione precoce, anche se in aumento. È definita come persistente o ricorrente ritardo, o assenza dell’orgasmo, dopo una stimolazione sessuale adeguata per localizzazione, intensità e durata. Solitamente l’erezione e’ normale e c’e’ il desiderio di avere un orgasmo, ma c’e’ un’inibizione del riflesso eiaculatorio.
Può presentarsi in grado variabile, dalla necessità di un coito eccessivamente lungo ed energico per ottenere l’eiaculazione, all’aneiaculazione completa, condizione nella quale l’uomo non può mai eiaculare in vagina, con evidenti risvolti negativi quando una coppia desidera avere figli.
Gli uomini con eiaculazione ritardata possono essere in grado di eiaculare solo in alcune circostanze (per esempio, solo durante i rapporti), o possono solo essere in grado di eiaculare con grande sforzo e dopo un lungo rapporto.
Può essere primaria o secondaria, assoluta (il paziente non riesce mai ad eiaculare quando lo desidera) o, più spesso, situazionale. Nella maggior parte dei casi l’origine del disturbo è psichica e da ricollegarsi all’ansia da prestazione, al timore del concepimento o ad avvenimenti traumatici associati al sesso.
Molte condizioni organiche possono essere causa di ritardo eiaculatorio, in particolare la sclerosi multipla, il diabete, il morbo di Parkinson, alcuni farmaci (antidepressivi), droghe, un calo della libido e l’ipertrofia prostatica benigna.
Non si deve considerare patologica l’eiaculazione volutamente ritardata per consentire alla partner di poter raggiungere l’orgasmo o per prolungare la fase di mantenimento della reazione erotica.
EIACULAZIONE RETROGRADA
È una particolare condizione che si verifica allorché lo sfintere vescicale non si chiude adeguatamente durante l’orgasmo. Ciò accade soprattutto ad uomini affetti da malattie come la sclerosi multipla ed il diabete o che hanno subito interventi chirurgici alla prostata (o interventi che abbiano leso lo sfintere uretrale), oppure per assunzione di particolari farmaci come, ad esempio, gli alfabloccanti (iatrogena).
In questi casi lo sperma viene emesso in vescica dando la sensazione di una aneiaculazione (eiaculazione “secca”). Il liquido seminale verrà emesso con le prime urine dopo il coito.