QUANDO SI PARLA DI TRAUMI TESTICOLARI
A causa della loro posizione i testicoli sono frequentemente oggetto di traumi. Contrariamente a quanto si pensi, però, sono raramente colpiti da danni gravi, proprio grazie alla mobilità dello scroto.
I traumi testicolari possono essere divisi in tre categorie:
1) da urto (come un pugno o un calcio o una pallonata); sono i traumi più comuni
2) penetranti (da arma da taglio o proiettile);
3) da strappamento (tra i lavoratori dell’industria e i braccianti, quando gli indumenti vengono intrappolati nei macchinari. )
La dislocazione dei testicoli è rara e può verificarsi a seguito di un trauma da urto non adeguatamente curato. Ernie inguinali e atrofia testicolare possono essere fattori predisponenti. La maggior parte di questi casi sono causati da incidenti motociclistici, ed in un terzo dei casi sono coinvolti entrambi i testicoli.
I traumi testicolari si verificano prevalentemente in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 40 anni e l’obbiettivo principale dell’intervento che segue il trauma è quello di preservare la fertilità del paziente, che è la prima funzione ad essere compromessa.
Infine in soggetti predisposti, mancanti di strutture atte a fissare il testicolo, si può verificare dopo esercizio fisico la torsione del funicolo spermatico sul proprio asse, che ha come risultato l’ostruzione venosa, con edema ed emorragia secondaria intratesticolare e successiva occlusione arteriosa, che può portare alla necrosi del testicolo. Si presenta con dolore acuto, improvviso, anche in pieno benessere, con il testicolo richiamato verso l’alto a livello inguinale, l’emiscroto interessato aumentato di volume, la sintomatologia esacerbata dalla deambulazione, con facies sofferente del paziente.

COSA PROVOCANO
Abitualmente i traumi testicolari provocano anzitutto dolore, frequentemente associato a nausea e vomito. Il testicolo colpito si presenta gonfio e di consistenza ridotta, con un ematoma visibile. Possono inoltre essere presenti ecchimosi (lividi) nelle regioni circostanti.
Nelle lesioni penetranti è visibile una ferita con un punto d’entrata dell’arma (proiettile o lama). Molto spesso sono associate lesioni nell’emiscroto controlaterale e nella regione perineale. Lesioni dei vasi possono provocare grave danno al testicolo compromettendo l’afflusso di sangue. Inoltre è importante ricordare che in tali casi la ferite possono determinare la trasmissione di malattie come epatite C e B ed altri tipi di infezioni genitourinarie.

COSA FARE
La prima cosa da fare in caso di incidenti di qualsiasi tipo che provochino danno ad uno o ad entrambi i testicoli è rivolgersi ad un pronto soccorso, o ad uno specialista andrologo, specialmente se al dolore si associa nausea o vomito o se il dolore o il gonfiore persistono per più di 24 ore.

COME INTERVIENE LO SPECIALISTA
L’andrologo interverrà anzitutto nella valutazione della lesione mediante l’esame del testicolo in questione, del contro laterale e della regione circostante.
In secondo luogo, deciderà se richiedere un ecocolordoppler testicolare per valutare se sia presente una emorragia intratesticolare e se ci siano rischi di rottura del testicolo, o ancora se avvalersi di indagini ancora più approfondite come la Risonanza Magnetica.

Nei casi più lievi effettuerà le medicazioni del caso e prescriverà un controllo a distanza di tempo per stabilire se effettivamente non ci siano conseguenze sulla fertilità del paziente. Nei casi più gravi è possibile che sia necessario l’intervento di un chirurgo per un eventuale ricollocazione o, infine, nei soli casi di rottura completa o trauma da avulsione, una sostituzione protesica.

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